24 May 2011

Quando la tv invita il calciatore per fare audience

“Il nostro core business è la consulenza ai broadcast. Il programma televisivo, in fase embrionale… è il momento in cui noi entriamo in campo con la consulenza, valutando e consigliando…l’atleta più indicato” CHI È Nata a Venezia il 17/7/1972. Laureata in Economia e Commercio Presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Master in Comunicazione presso la stessa. Inizia a lavorare in ambito televisivo nel 1997 presso la casa di produzione Newton come assistente al Produttore Esecutivo. Seguono diverse esperienze (MTV, Magnolia, TMC, RAI). Approda a Mediaset nel 2001 presso Direzione Risorse Artistiche dove si occupa del cast delle piu importanti trasmissioni delle 3 reti. Nel 2008 fonda la Red Carpet Sport & Management fondendo l’esperienza televisiva e le conoscenze in ambito sportivo. AZIENDA Red Carpet nasce nel 2008 mettendo a frutto l’esperienza accumulata dai fondatori in ambito televisivo e sportivo, si è posta fin dall’inizio come l’anello di congiunzione fra i media e i protagonisti dello sport italiano e internazionale. Sull’onda dell’entrata dei campioni dello sport nello star system italiano diventa in poco tempo un punto di riferimento per l’industria dell’intrattenimento occupandosi della gestione delle partecipazioni di atleti in programmi televisivi ed eventi. Nel tempo ha sviluppato queste tre aree di azione: Televisione, Digitale,Pr & Adv. Da qualche anno scalano le classifiche dei redditi più ricchi, così come hanno scalzato i personaggi del cinema e dello spettacolo nella speciale classifica dei cachet più alti per le ospitate nelle trasmissioni televisive. Sappiamo tutti, ormai, come i campioni dello sport, i calciatori in particolare, siano i nuovi divi dello star system. Esiste un mercato parallelo a quello della scelta degli sportivi come testimonial, ed è quello del loro utilizzo nelle trasmissioni televisive. Soprattutto quando il programma si regge sulla scommessa dell’audience. Ma non solo. In Italia ci sono pochissime agenzie capaci di soddisfare le esigenze delle tv, anche all’ultimo minuto, tra queste leader è sicuramente la Red Carpet di Ellida Bronzetti e di Fabrizio Carratù, forti nell’ultimo anno dell’assistenza a più di 50 giornate di trasmissione con loro atleti. Con Ellida, che incontriamo a Milano, città di riferimento per le produzioni televisive, scopriamo i contorni di questo speciale mercato. Per esempio, di come non sempre il super campione sia l’ospite più adatto o come il più delle volte è la domanda a fare il prezzo. Red Carpet è leader nella consulenza alle produzioni tv. Come nasce l’idea di questo business; con quale mission e quali obiettivi si affaccia sul mercato? Ellida Bronzetti: L’idea nasce dall’unione della mia esperienza televisiva con quella del mio socio, Fabrizio Carratù, nel mondo del calcio. Il mercato, in questo suo particolare segmento, si presenta abbastanza acerbo; la figura del procuratore non ha ancora raggiunto la fase di maturità, concentrandosi prevalentemente, se non esclusivamente, sulla consulenza “sportiva”, lasciando così aperta una nicchia di mercato dove noi ci andiamo a collocare. Qual è, dunque, la vostra nicchia di mercato e qual è il vostro principale interlocutore? Ellida Bronzetti: Il nostro spazio di mercato nasce dall’esigenza delle aziende e dei programmi televisivi di affiancarsi ad un campione sportivo. Mentre l’interlocutore principale è l’atleta; le proposte, poi, vengono condivise con il club. Tra gli sportivi, sicuramente i calciatori sono i nostri maggiori clienti; questi, in particolare dalla vittoria ai mondiali, sono entrati a pieno titolo nello star system. Possiamo quindi dire che è il mercato a sollecitare il business e, dunque, ad indirizzare la scelta del tipo di campione? Ellida Bronzetti: Il nostro core business è la consulenza ai broadcast. Il programma televisivo, quando è in fase embrionale, si posiziona sul mercato in relazione al target di riferimento e inizia le prime valutazioni relative alle eventuali ospitate; questo è il momento in cui noi entriamo in campo con la consulenza, valutando e consigliando, in base ad una serie di fattori, l’atleta più indicato. Solo nella fase successiva si contrattualizza. Un tale lavoro di consulenza presuppone un attento monitoraggio a monte? Quali sono gli elementi e le variabili che vengono valutate nella scelta del personaggio? Ellida Bronzetti: Il monitoraggio sul mondo sportivo in generale è continuo; poi, ovviamente, abbiamo una “rosa” di atleti che rientrano nel nostro portfolio e che soddisfano a pieno le esigenze televisive, l’importante è non creare aspettative, che poi il mercato non riesce a soddisfare. La scelta, dunque, partendo da un bagaglio ben consolidato, si orienta in corrispondenza delle necessità relative ad un particolare evento, ad una trasmissione tv e si va ad incastrare là dove si creano delle opportunità. Ci troviamo ad interloquire con un mondo, quello mediatico, che impone un’attenzione particolare all’immagine, per cui elemento indispensabile nella scelta diventa la riconoscibilità stessa dell’atleta. In termini di costi come è strutturato il mercato e quali le tariffe? Ellida Bronzetti: È il programma televisivo, che definisce il budget generale; in base a questo, poi, si stabilisce una voce destinata agli ospiti. La consistenza di tale budget dipende da una serie di fattori: la rete in cui il programma va in onda; il posizionamento nell’arco della giornata e la curva degli ascolti, lo share. Tutti questi elementi concorrono nella determinazione dell’attrattività del programma, per gli investitori pubblicitari, e di conseguenza fanno lievitare il valore del budget a disposizione. Non esiste dunque una tariffa, ma questa varia con il variare di questi elementi. Ma provando a dare delle cifre di riferimento di minimo e massimo? Ellida Bronzetti: Potremmo dire che per i campioni di prima fascia le ospitate possano andare da ventimila euro a duecento mila euro. Al Festival di Sanremo il cachet ha avuto una media di circa 150 mila euro. Ovvio che se ospitano personaggi internazionali, come per esempio Cristiano Ronaldo, il budget è più alto di quello preso da Andy Garcia, che è stato di 250 mila euro. A parità di condizioni, poi, ci sono variazioni in base all’atleta e al suo livello di intensità di partecipazione al programma. Le valutazioni a posteriori, sulle serate e sui picchi di share, danno la misura dell’investimento fatto. Come varia, invece, il mercato rispetto alla scelta, da parte delle aziende, di testimonial sportivi per le loro campagne pubblicitarie? Ellida Bronzetti: È innanzitutto la logica sottostante ad essere diversa, poiché il ritorno non è immediato come avviene con la televisione. Le sponsorizzazioni comportano una serie di valutazioni a posteriore per le quali l’associazione testimonial con l’aumento del fatturato non è così ovvia: tante possono essere le variabili, che determinano in un preciso momento un incremento delle vendite nel mercato; inoltre questo tipo di operazione, spesso prevede un’esclusiva, diversamente dall’ospitata, dove il contratto si esaurisce in una serata. Fonte: sponsornet.it